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Nella
costruzione di questo diorama ci siamo ispirati alla letteratura fantasy che,
spesso, riporta la descrizione della "Taverna" come tipico luogo da cui transitano
le avventure degli eroi di turno. La Taverna, può rappresentare sia un'isola
di tranquillità e di ristoro per i viaggiatori, sia un luogo cruciale per
concludere affari, acquisire informazioni e incontrare personaggi particolari.
Ogni appassionato del genere fantasy si è creato un ideale immaginario di
Taverna. Questo è il nostro.
Il
lavoro è stato suddiviso in tre blocchi: l'edificio, i personaggi e le suppellettili.
La base è di cm 20 x 23. La piccola dimensione del diorama è stata preferita
per meglio valorizzare la scena nel suo insieme.
L'EDIFICIO
- L'idea di realizzare un diorama che conciliasse la possibilità di gustare
un edificio completo senza sacrificare la visuale interna, ci ha portato a
studiare uno spaccato dello stesso dove la scenetta fosse compresa fra due
muri perimetrali e una parte di tetto. Questa soluzione ha permesso di ottenere
un diorama a 360 gradi che ad ogni lato offrisse dei particolari diversi.
Per primo abbiamo scolpito con un punteruolo su una colata di gesso il pavimento
e le pareti. Tale operazione ha richiesto molte ore di lavoro dedicato a mantenere
le giuste proporzioni di ogni pietra e lo stesso livello di solco. Un'attenta
osservazione di foto di muri ed edifici rupestri ci ha guidato nella scelta
della disposizione della costruzione. Nel realizzare le pareti bisogna prestare
attenzione alla scolpitura delle finestre e della porta, perché indeboliscono
la struttura che va pertanto rinforzata con perni di ferro ricavati da fermagli
per ufficio. Successivamente abbiamo perlinato la parte interna delle pareti
e ricostruito le intere strutture della porzione di soffitto con listelli
di legno per modellismo navale. Il tutto è stato dipinto con colori acrilici.
La stradina antistante l'entrata è fatta con DAS comune testurizzato e modellato
a fresco cui abbiamo aggiunto delle piccole pietre, cespugli ed erba da ferroviario.
Il tutto, una volta asciugato, va colorato con diverse tonalità. Il lampione
e la campana provengono da accessori per modellismo navale, mentre l'insegna
è uno scudo di plastica assottigliata e rivestita posteriormente con legno
di balsa.
GLI INTERNI - La costruzione del mobilio interno quale il bancone,
i tavoli, le panche, ecc., è stata molto divertente ma altrettanto complessa,
infatti, riuscire a conciliare il materiale con la scala non permetteva una
facile libertà di lavorazione. Il risultato ha però ripagato gli sforzi in
quanto il legno da una maggiore sensazione di reale, rispetto a kit di piombo
o resina. Un attento studio sulla loro dislocazione finale permette un maggiore
equilibrio d'insieme senza appesantire troppo il diorama. I sacchi di farina,
i piatti con i relativi cibi, i bicchieri, il vassoio con le mele, formaggio
e salumi, la brocca ed altre minuterie sono completamente autocostruiti con
stucco Milliput. Altri accessori quali le casse e le botti provengono da altri
kit. Una nota particolare va al lampadario composto da una ruota di carro
con relative catene unite ad un unico gancio centrale che ha richiesto diverso
tempo per la sua costruzione.
I
PERSONAGGI - I 17 personaggi usati nel diorama sono tutti di marca Mithril
che si presta molto bene per la realizzazione di diorami in scala 1/72 in
quanto i figurini hanno posture molto realistiche e varie. Scegliendo fra
i numerosi pezzi sul catalogo, si riescono ad abbinare i personaggi per ricreare
ideali situazioni tipo questa. Ogni miniatura va ripulita dalle linee di fusione,
carteggiata e rifinita, come per i figurini maggiori. La piccola scala, soprattutto
se così precisa, non deve essere sottovalutata, in quanto a fine lavoro i
particolari si vedranno tutti. Con il mini trapano si praticano dei fori sotto
le piante dei piedi per inserire un perno fatto con il filo di rame che consente,
una volta attaccati alla base, una maggiore stabilità nel trasporto. Per la
colorazione abbiamo scelto colori più vivaci cercando di non cadere nel pacchiano,
che è un errore tipico di chi si avvicina al fantasy. Questo genere, non avendo
riferimenti storici e reali, è definito di fantasia, ma non per questo bisogna
pensare che tutto ciò che è al di fuori delle regole debba essere per forza
"shockante". Per prima cosa abbiamo steso i colori di base. Un lavaggio di
precisione con colore seppia diluito, dato sulle parti di confine dei colori,
ha permesso di ottenere una buona profilatura. Asciugato il tutto si schiarisce
il colore di base e si procede con diversi passaggi per le lumeggiature. Ogni
passaggio è schiarito sempre di più sino al tocco di luce finale. Si raccomanda
a tale proposito di non eccedere con il bianco per le lumeggiature, al fine
di evitare uno sbiancamento generale del pezzo che in così piccole proporzioni
rischia di perdere tonalità. Stesso procedimento per le ombre. I visi sono
ben riprodotti e permettono di evidenziare bene le forme, senza ovviamente
dimenticare le sopracciglia e gli occhi. Questi ultimi, vista la dimensione,
non hanno bisogno di sclera. Terminati i personaggi vanno inseriti all'interno
del diorama facendo prima delle prove a secco per studiarne la migliore disposizione.
Questa è sicuramente la parte più divertente.
L'opera
ha richiesto circa 60 ore di lavoro a "quattro mani", ma la resa finale ci
ha ripagato dell'impegno.
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